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Economia e interesse pubblico al FORUM PA 2021 insieme al premio Nobel Joseph Stiglitz

È ormai un anno che la pandemia da Covid-19 ha investito l’Europa con violenza, influenzando negativamente le vite di tutti noi e ponendo una grande sfida, non solo dal punto di vista sanitario, a tutte le istituzioni nazionali ed internazionali. Da questa terribile tragedia, di cui ancora è difficile vedere la fine, stanno già emergendo diverse lezioni importanti, dalla consapevolezza della fragilità dei nostri sistemi organizzativi fino all’impellente necessità di modificare il modello di sviluppo economico come lo conosciamo.

Noi di FPA abbiamo pensato che nessuno meglio di Joseph Stiglitz potesse aiutarci nel delineare gli ambiti di intervento del futuro, nel segno della ripresa da un periodo così buio. Oggi docente di economia presso la Columbia University di New York City, dove ha fondato anche il think thank Initiative for Policy Dialogue, Joseph Stiglitz è un economista di fama mondiale, certificata dal conferimento del Premio Nobel nel 2001. È stato Chief Economist e vicepresidente della Banca Mondiale fino al 2000 e presidente del Consiglio dei consulenti economici del governo statunitense durante la presidenza Clinton.

Prima di mettersi al servizio della politica economica nei ruoli menzionati sopra, Stiglitz ha contribuito a costruire la teoria dei fallimenti di mercato, studiando tutte le ragioni per cui i mercati non riescono ad avvicinarsi all’ideale ottimale, andando contro l’ideologia macroeconomica liberale incentrata proprio sulla capacità dei mercati di raggiungere, se non l’equilibrio ottimale, perlomeno quello migliore (qui una delle sue poche comparse sulla televisione italiana in un’intervista sul suo libro Euro del 2017). Impossibile non citare, a questo proposito, alcuni tra i suoi libri più famosi, come Il prezzo della disuguaglianza (2013) sui rischi di un’economia sempre più polarizzata, Bancarotta. L’economia globale in caduta libera (2010) in cui analizza la crisi americana del 2008.

Attento alla tematica della lotta alle disuguaglianze, è anche Co-Chair del gruppo di lavoro dell’OCSE composto da esperti sul rapporto tra performance economica e progresso sociale, a riprova delle sue teorie su un capitalismo progressista, che faccia dello sviluppo equo e sostenibile il suo cavallo di battaglia. Questo è il tema del suo ultimo libro Popolo, potere e profitti, un capitalismo progressista in un’epoca di malcontento (2019) edito in Italia da Einaudi, nel quale Stiglitz fornisce un quadro esaustivo di tutti i fallimenti del fondamentalismo di mercato e prova a indicare alcuni possibili correttivi per ritrovare quel “capitalismo progressista” che ha assicurato benessere diffuso e crescita nei trent’anni successivi alla Seconda guerra mondiale.

Inserito dalla rivista Time (2011) tra le 100 persone più influenti al mondo, Stiglitz crede che il compito dei policy makers sia quello di andare contro la retorica secondo la quale i benefici dello sviluppo economico, così come lo conosciamo oggi, siano equamente distribuiti a tutti i cittadini e che per farlo serva ridare valore alla politica in senso stretto, servendosi scientemente delle nuove tecnologie (a questo tema dedica un intero capitolo del libro), che rappresentano l’opportunità di un progresso tecnico al servizio del benessere collettivo.

Non perdere l’occasione di ascoltare le sue parole al FORUM PA 2021!

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