L’attività di M&A nel mercato europeo del digitale e delle Tlc è vista in fermento nel 2022, in vista del riassetto dei mercati in particolare quelli delle reti fisse e mobili con l’intensificarsi della concorrenza che andrà di pari passo con lo sviluppo di nuove reti ultrabroadband FTTH e 5G.
Non è un mistero che il settore europeo delle Tlc sia propenso ad una nuova ondata di consolidamento a partire dal mercato spagnolo, dove operatori del calibro di Vodafone e Orange si sono già espressi in questo senso. E’ quanto emerge da un’interessante analisi condotta da sito specializzato Telecom Tv.
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Mercato spagnolo
Il mercato spagnolo ha già visto un accordo significativo nel 2021 con l’acquisizione di Euskatel da parte di MasMovil per un controvalore superiore a 2 miliardi di euro.
Mercato italiano
L’Italia potrebbe vedere realizzare il più significativo accordo di M&A d’Europa se Tim accetterà l’offerta da 10,8 miliardi di euro avanzata dal fondo Usa KKR.
Legata a questa ipotesi c’è un’altra potenziale fusine, che riguarda FiberCop, la società della rete secondaria di Tim partecipata da KKR al 37,5%, con l’operatore wholesale only Open Fiber per la creazione di una rete nazionale di accesso a banda ultralarga.
Ma bisognerà attendere, perché il deal necessita del via libera del Governo che tuttavia tramite CDP deciderà il da farsi. Sempre in Italia, Linkem ha appena annunciato l’intenzione di rilevare il 62% di Tiscali per mettere in piedi il 5° operatore fisso nazionale e il primo operatore ultrabroadband FTTH e FWA.
La mossa di Tiscali e Linkem è finalizzata certamente per trarre i massimi vantaggi dall’incertezza intorno al futuro di Tim e di FiberCop.
Mercato in Uk
Un altro mercato dove il crescente valore della rete in fibra è al centro del dibattito è il Regno Unito, dove al centro del dibattito c’è la strategia del Governo di fronte all’interesse della francese Altice nei confronti di BT, di cui già detiene una quota del 18%. Le nuove regole anti scalata in vigore a Londra sono disegnate appunto per preservare gli asset nazionali strategici da attacchi indesiderati.
Mercato tedesco
In Germania, Deutsche Telekom si sta guardando intorno per la possibile cessione delle sue torri mentre medita di cedere o meno il 12% che detiene in BT in attesa di trovare un acquirente per la business unit aziendale T-Systems.
In Svezia
Telia, che negli ultimi anni ha rinnovato il suo portafoglio per concentrarsi sulle sue principali attività nordiche, ha continuato a ottimizzare le sue partecipazioni: ha appena completato la vendita di una quota del 49% nelle sue attività di torre in Finlandia e Norvegia a Brookfield e Alecta in un accordo che ha valutato quel business della torre a circa 1,5 miliardi di euro. L’accordo è stato annunciato per la prima volta nel giugno dello scorso anno.
E la società di telecomunicazioni svedese ha annunciato la vendita per soli 10,75 milioni di euro dell’unità di servizi alle imprese Telia Lettonia all’operatore di telefonia fissa Tet, di cui Telia detiene una quota del 49%.
In Belgio
In Belgio, Orange ha annunciato alla vigilia di Natale che, dopo un periodo di trattative esclusive, l’acquisizione di Voo in un accordo che valuta l’operatore di banda larga via cavo a 1,8 miliardi di euro. “Questa acquisizione rafforza la leadership di Orange nella convergenza in Europa e conferma l’impegno a lungo termine del Gruppo in Belgio”, ha osservato Mari-Noëlle Jégo-Laveissière, Vicepresidente esecutivo di Orange Europe Operations.
Ulteriori azioni di M&A attese anche in Europa centrale e orientale
United Group, che opera nel settore delle telecomunicazioni e dei media in otto mercati nel sud-est Europa e che è di proprietà della società di buy-out BC Partners, è pronto ad annunciare il completamento della sua acquisizione di quasi 1 miliardo di euro di Wind Hellas in Grecia questo mese dopo approvazione incondizionata dell’operazione da parte della Commissione Europea. United Group afferma che unirà Wind, che ha oltre 4,2 milioni di clienti per i suoi servizi a banda larga, mobile e TV e un fatturato annuo di oltre 500 milioni di euro, con Nova (precedentemente noto come Forthnet), il suo fornitore di servizi di telefonia fissa e pay TV. in Grecia, per “creare un operatore pienamente convergente che sarà il secondo player del mercato sia nei servizi fissi che a pagamento”.
Nel frattempo, lo specialista ungherese di servizi IT e di comunicazione 4iG continua ad espandere il suo impero regionale, avendo appena completato l’acquisizione di DIGI, fornitore di servizi di telefonia fissa, TV e a banda larga, una mossa che la rende una delle più grandi società di telecomunicazioni in Ungheria. L’accordo è arrivato solo poche settimane dopo l’annuncio della prevista acquisizione di una quota di maggioranza in ALBtelecom, il più grande operatore di telefonia fissa albanese, e un accordo separato per l’acquisto del secondo operatore mobile albanese, ONE Telecoms: l’accordo dovrebbe concludersi nelle prossime settimane. 4iG ha inoltre recentemente completato l’acquisizione di Telenor Montenegro.
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