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Come saranno le bollette nel 2023?

Il 2022 si avvia alla conclusione ed è già tempo di pensare al 2023 con un’attenzione particolare su quello che accadrà sul mercato energetico e per le bollette di luce e gas. Gli ultimi giorni sono stati ricchi di novità per il settore dell’energia con diversi elementi che potrebbero giocare un ruolo di primo piano nell’andamento della crisi energetica nel corso dei prossimi mesi ed un possibile (e quanto mai atteso) calo delle bollette all’orizzonte.

L’ultimo anno e mezzo, per quanto riguarda il settore energetico, è stato molto difficile. La crisi del settore, con la crescita delle quotazioni delle materie prime energetiche, ha portato al raggiungimento di valori record per le bollette di luce e gas. A farne le spese sono stati gli utenti finali, famiglie e imprese, che hanno registrato un aumento considerevole delle spese energetiche a parità di consumi.

Gli interventi del Governo per contrastare gli effetti della crisi energetica in Italia sono stati importanti ma hanno avuto un impatto contenuto, riuscendo solo a ridurre in minima parte le spese. Per il 2023 ci sono diversi elementi da considerare che, in un modo o nell’altro, potrebbero influenzare l’andamento delle bollette. Come detto, negli ultimi giorni sono emerse novità importantissime per il settore.

Andiamo, quindi, a riepilogare le ultime novità del settore energetico e a raccogliere le previsioni sulle possibili evoluzioni delle bollette nel 2023.

Tetto al prezzo del gas e quotazioni all’ingrosso in calo: una buona notizia per le bollette nel 2023?

Ci sono due elementi che, in questi giorni, stanno caratterizzeranno il mercato energetico. Ad inizio settimana, infatti, l’UE ha approvato la normativa sul tetto al prezzo del gas che punta a diventare uno “scudo” contro i possibili rincari del mercato come quelli registrati la scorsa estate. Nel frattempo, il prezzo all’ingrosso del gas è calato ancora, tornando ai livelli di maggio 2022, prima del peggioramento della crisi.

Partiamo dal tetto al prezzo del gas. Il cosiddetto “price cap” voluto dall’UE (e fortemente supportato dall’Italia, già dal Governo Draghi) è stato fissato in 180 euro al megawattora, ben al di sotto della prima proposta di 200-220 euro al megawattora avanzata dalla Commissione europea. Il price cap entrerà in vigore dalla seconda metà del mese di febbraio del 2023 e rappresenterà un limite massimo per le quotazioni all’ingrosso del gas.

L’obiettivo del price cap è di evitare una crescita eccessiva del costo dell’energia che, lo scorso agosto, superò quota 300 euro al megawattora. Il limite in questione entrerà in vigore solo se si verificheranno alcune condizioni. In particolare, il tetto sarà attivo nel caso in cui il prezzo del gas superi per 3 giorni consecutivi la soglia del price cap (180 euro al megawattora) e, contemporaneamente, la differenza di prezzo tra il gas e il prezzo del Gnl superi i 35 euro. In ogni caso, il tetto al prezzo del gas resterà in vigore per un massimo di 20 giorni.

Oltre al tetto al prezzo del gas, il mercato energetico europeo, in questi giorni, registra un’ulteriore novità. Il costo all’ingrosso del gas, con riferimento all’indice TTF, è in netto caso ed ha raggiunto il minimo da maggio 2022. Attualmente, la quotazione del gas è intorno ai 90 euro al megawattora (quindi la metà del price cap che entrerà in vigore da febbraio prossimo). Se questa quotazione dovesse stabilizzarli nel lungo periodo si potrebbe, finalmente avere un calo netto dei prezzi al dettaglio, a tutto vantaggio delle bollette.

Di certo, il raggiungimento di una quotazione così bassa rappresenta una buona notizia ed apre le porte ad un possibile ritorno ad una “quasi normalità” per il costo dell’energia. Con la protezione garantita dal price cap e con un trend in calo del costo all’ingrosso del gas (da cui dipende anche il costo dell’energia elettrica) è possibile iniziare a guardare al 2023 con la speranza che si registri un primo, significativo, calo dei prezzi nel lungo periodo.

Il 2023 inizierà con un aumento per le bollette

Le novità che potrebbero arrivare con il price cap e con il calo delle quotazioni all’ingrosso riguardano il medio-lungo periodo. L’inverno è appena iniziato e, anche se per ora le temperature sono miti, c’è da mettere in conto un nuovo aumento dei costi dell’energia al dettaglio già nelle prossime settimane. Tale aumento è stato anticipato da ARERA, l’Autorità italiana dell’energia, che ha anticipato rincari per l’inizio del 2023.

In particolare, per le forniture di gas in Tutela, è previsto un aumento dei prezzi ad inizio anno, quando ARERA ufficializzerà il nuovo prezzo valido per i consumi del mese di dicembre in corso (ricordiamo che con il nuovo meccanismo introdotto lo scorso ottobre il prezzo del gas in Tutela viene stabilito nel mese successivo sulla base dell’andamento dell’indice PSV).

Aumenti o comunque quotazioni ancora molto alte si registreranno anche per il prezzo dell’energia elettrica in Tutela dove, dopo l’ultimo aggiornamento di settembre, il costo al kilowattora è superiore ai 50 centesimi, una quotazione molto più alta del prezzo del PUN, l’indice del mercato all’ingrosso italiano.

Ricordiamo, in ogni caso, che per il primo trimestre del 2023 sono previste nuove agevolazioni per gli utenti finali, sia famiglie che imprese. Il Governo, infatti, ha esteso al primo quarto dell’anno sia l’azzeramento degli oneri di sistema per luce e gas che il taglio dell’IVA al 5% per il gas.

Contemporaneamente, è previsto il potenziamento dei Bonus Luce e Gas (con un bonus integrativo e con un incremento del tetto ISEE a 15 mila, contro gli attuali 12 mila). Per le imprese, invece, torna il credito di imposta con un’aliquota incrementata. Tutti questi provvedimenti serviranno a contrastare le quotazioni ancora molto alte e, quindi, a ridurre i costi delle bollette.

Come tagliare le bollette nel 2023

Le ultime novità di questi giorni, come abbiamo visto, aprono le porte ad un possibile calo delle bollette nel 2023 che, in ogni caso, resteranno su quotazioni elevate almeno ad inizio 2023. Resta prioritario trovare una soluzione alla crisi energetica andando a ridurre il più possibile il costo dell’energia.

Per raggiungere quest’obiettivo è possibile affidarsi al comparatore di SOStariffe.it per offerte luce e gas che consente l’accesso ad una panoramica completa delle tariffe più convenienti disponibili sul mercato ad oggi. Basta inserire una stima del proprio consumo annuo, recuperando il dato dall’ultima bolletta o calcolandolo tramite il tool integrato, per individuare subito le tariffe caratterizzate dai costi più bassi.

Una volta scelta la tariffa giusta, inoltre, si potrà procedere con l’attivazione online, raggiungendo il sito del fornitore e completando una breve procedura di sottoscrizione. Per attivare un nuovo contratto è necessario avere a propria disposizione i dati anagrafici dell’intestatario e i dati della fornitura (in particolare serve il codice POD per la luce e il codice PDR per il gas).

L’attivazione di una nuova offerta è sempre gratuita e il passaggio ad un nuovo fornitore avviene senza interruzione dell’erogazione dell’energia e senza la necessità di cambiare contatore o di inviare la disdetta del contratto in essere con l’attuale fornitore.

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