Vincent Bolloré, patron di Vivendi, sta negoziando in via esclusiva con il gruppo di trasporti marittimo e logistica MSC la cessione della sua filiale Africa Logistics per un totale di 5,7 miliardi di euro. Si tratta di un prezzo doppio rispetto a stime iniziali e l’azione ha preso il volo, mettendo a segno un aumento del 12% in mattinata sulla Borsa di Parigi.
L’operazione riguarda la cessione delle attività di trasporto e logistica del gruppo in Africa, raggruppate nella filiale Bolloré Africa Logistics. In particolare, si tratta di attività in 42 porti africani fra cui interporti e linee ferroviarie.
MSC ha l’esclusiva per l’acquisizione fino al 31 marzo 2022 e gli operatori finanziari hanno apprezzato soprattutto il prezzo spuntato da Bolloré per la cessione: 5,7 miliardi per il 100% della società a fronte un giro d’affari di 2,1 miliardi di euro.
Buon prezzo superiore alle attese
Secondo le prime stime iniziali che circolavano a metà ottobre, un buon prezzo di cessione sarebbe stato intorno ai 2 o 3 miliardi. Allora il nome di MSC non compariva fra i papabili acquirenti. Una rosa composta dalla francese CMA CMG, dai danesi di Maersk, dall’operatore portuale Dubai Ports World e dal cinese Cosco Shipping, che gestisce fra gli altri il porto greco del Pireo.
Bolloré in Africa dagli anni ’80
Se l’operazione andrà in porto, Bolloré volterà una pagina importante della sua storia personale, visto che entrò in Africa con il suo business negli anni ‘80. Resta da capire cosa intenderà fare con i soldi guadagnati in Africa, anche se in programma ci sarebbe la cessione dello scettro del gruppo ai figli all’inizio del 2022, secondo gli analisti di Invest Securities. L’idea sarebbe quella di ritirarsi al compimento dei 70 anni, il 17 febbraio prossimo. Ma in pochi ci credono.
Una semplificazione dell’architettura finanziaria della holding di famiglia sarebbe peraltro auspicabile. Bolloré detiene il 64,3% di Bolloré (capitalizzazione 12,7 miliardi di euro) che a sua volta detiene il 28,9% di Vivendi (capitalizzazione 11,8 miliardi di euro).
Contanti
Al 30 giugno, Bolloré esclusa Vivendi ha registrato un debito netto di 3,9 miliardi di euro. Da allora, Vivendi ha distribuito la sua partecipazione in Universal Music Group ai propri azionisti. Bolloré possiede ora direttamente il 18% del leader mondiale della musica, un asset che si valuta 8 miliardi di euro in considerazione della quotazione delle sue azioni. Girano voci sull’utilizzo di questo contante. Bolloré potrebbe fare un’offerta pubblica di acquisto per Vivendi di cui detiene già il 27%. Tuttavia, il miliardario bretone raramente è stato così attivo. È su tutti i fronti con l’acquisizione di Lagardère, l’offerta di rilevare le Figaro fatta alla famiglia Dassault, le manovre intorno a Telecom Italia.
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