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Turismo a Roma, nel 2022 accolti 14,9 milioni di turisti

Il 33% in meno del 2019, allarme occupazione giù del -24,2%

Il turismo a Roma chiude il 2022, secondo i calcoli dell’Ente Bilaterale Turismo del Lazio, con il 33% di visitatori in meno rispetto all’ultimo anno valido per il confronto, il 2019. Il crollo verticale dei turisti durante il periodo segnato dall’emergenza sanitaria, 2,5 milioni di turisti nel 2020 e 3,6 milioni nel 2021, non è pienamente compensato, come mostra il grafico in apertura, dalle performance del primo anno senza limitazioni legate al Covid-19. In poche parole l’anno appena trascorso, il 2022, delude le aspettative di flusso turistico nella Città Eterna.

Tuttavia la vera risorsa che scarseggia, in un’annata che soffre le conseguenze della guerra in Ucraina, non sono i turisti dissuasi nel partire a causa del carovita e dell’inflazione galoppante, bensì una componente più strutturale, fondamentale e decisamente meno reperibile dei visitatori che a Roma, calamità e guerra permettendo, non mancheranno mai; parliamo naturalmente dei lavoratori del settore turismo che, rispetto al 2019, sono il 24,2% in meno.

Occupati a Roma nel settore turismo, 130mila contratti nel 2022

A Roma cresce l’offerta di lavoro nel settore alberghiero ma diminuisce la domanda. A questo proposito Federalberghi, l’associazione di categoria che rappresenta gli interessi delle imprese alberghiere in Italia, parla di una “crisi di vocazione” dei lavoratori del settore dell’accoglienza. Mancano principalmente receptionist, cuochi e camerieri. Sul settore pesa ancora la coda lunga dell’effetto pandemia che ha portato prima i lavoratori stranieri a tornare nel Paese d’origine o a passare al settore della Gdo e della logistica, e poi quelli italiani, spinti dall’effetto lockdown, a orientarsi verso professioni dove il tempo sacrificato a orari “sensibili” (leggi feste comandate e weekend) è molto meno.

Federturismo, il reddito di cittadinanza allontana il personale dal settore

Soprattutto l’Italia incassa gli effetti di un ritardo storico nell’emancipazione del lavoro nel settore turismo. I settori dell’ospitalità e della ristorazione sono infatti afflitti da tutto il paradigma dei contratti atipici, da paghe basse e da un sistematico ricorso al lavoro nero. Inoltre, una parte non secondaria nel fiaccare lo stato di salute del comparto della ristorazione e dell’accoglienza, dichiara Federturismo Confindustria, è stata svolta dal reddito di cittadinanza dispositivo che, al netto dei benefici ammortizzanti, ha “allontanato il personale dal settore”.

Lavoro negli hotel a Roma, il 77,5% dei contratti a tempo determinato

D’altronde il primo rimedio per contrastare il deflusso dei lavoratori del comparto turistico è la forza contrattuale ma questa, come mostrano i numeri, manca decisamente. Negli hotel del Lazio, si legge nel report dell’Università Roma Tre, i contratti a tempo determinato rappresentano il 77,5% a fronte di una media nazionale del 71,7% che mostra come la condizione di precarietà nel settore alberghiero sia un problema di tutto il Paese.

Lavoro negli alberghi, cresce la domanda femminile + 6,1% rispetto al 2021

Il report sul turismo nel Lazio nel 2022 sottolinea anche alcuni segnali positivi: prima di tutto l’aumento della domanda di lavoratrici donne, con 34mila domande pervenute agli operatori nel corso dell’anno, + 9,6% rispetto al 2019. In crescita anche i lavoratori tra i 18 e i 24 anni, balzati al +10,7% rispetto al 2019. Interessante anche la quota di lavoratori italiani e quella di stranieri, quest’ultimi rappresentano infatti, a livello nazionale, solo il 20% dell’intero comparto.

I licenziamenti negli hotel di lusso a Roma

La pandemia e l’inflazione poi, responsabile dell’aumento del costo dei biglietti aerei che entro marzo 2023 potrebbe raggiungere il 20%, hanno portato meno turisti e di conseguenza hanno obbligato gli alberghi di lusso romani a dover effettuare tagli di personale. L’Hotel Sheraton Parco de’ Medici ha tagliato ben 164 posti di lavoro, il Majestic Roma 47. In totale, sommando il personale licenziato dall IH Hotel Cicerone, dall’Ambasciatori Palace e dal Victoria si arriva a 340 lavoratori licenziati. Unica struttura di lusso a non seguire questo trend di rimodulazione dell’organico è il Grand Hotel de la Minerve che, dopo aver licenziato a causa del Covid-19, ha riassunto tutti i dipendenti alle stesse condizioni economiche.

Turismo in Europa, Roma e Parigi davanti a tutte le altre capitali

Se il 2022, complice il difficile assetto geo politico ed economico, non è stato l’anno del boom del turismo nella città della Dolce Vita non sono tuttavia mancati segni di miglioramento. Come ad esempio l’aumento dell’indice di redditività per camera. Roma e Parigi sono state infatti le uniche due capitali europee a registrare un aumento del valore economico per camera, con il 19% in più per la Ville Lumière e un più contenuto 4% per Roma.

Giro d’Italia 2023, a Roma la tappa conclusiva

Non solo, se guardiamo la media del flusso turistico rispetto al 2019 con riferimento a date specifiche, grandi eventi sportivi, culturali e legati al mondo della moda, l’incremento delle presenze è del 20%, come afferma in una nota la Direzione Turismo di Roma. E le previsioni per il 2023 fanno ben sperare. La squadra del sindaco Roberto Gualtieri dichiara di essere al lavoro per la creazione di un calendario eventi competitivo; un esempio su tutti sarà il 28 maggio 2023 quando l’edizione 106 del Giro d’Italia si concluderà a Roma, a 5 anni di distanza dall’ultima volta.

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