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La Giornata Parlamentare. Il piano di difesa europea divide il Governo, Salvini è contro. Opposizioni in ordine sparso

L’Ue lancia il piano da 800 miliardi per la difesa comune

La Commissione Ue ha presentato il piano sulla difesa comune. “Viviamo in tempi pericolosi, la nostra sicurezza è minacciata in modo serio”, ha messo in guardia Ursula von der Leyen presentando la sua proposta da 800 miliardi di euro tra risorse nazionali liberate dalla deroga al Patto di stabilità e fondi comunitari presi a prestito dall’esecutivo Ue sui mercati. Insomma, i famigerati eurobond alla fine si sono manifestati, benché in misura molto ridotta e con alcune limitazioni. Von der Leyen ora porterà la sua proposta, articolata su cinque pilastri impacchettati col nome-titolo Rearm Europe, al vertice straordinario dei leader di giovedì prossimo per un primo confronto, con l’intenzione di lavorare ai testi legislativi in tempo per il Consiglio Europeo di fine marzo. La Commissione vuole andare in fretta e dunque ha scelto la procedura d’urgenza per la creazione del nuovo strumento finanziario sulla base dell’articolo 122 del Tfeu, che permette di accorciare le procedure. 

Entrando nel dettaglio, tra le cifre note ci sono sostanzialmente due tronconi: con le deroghe al Patto di stabilità si stima possano generarsi in quattro anni 650 miliardi di investimenti nella difesa Ue grazie ai bilanci nazionali. Palazzo Berlaymont proporrà di attivare per tutti i 27 le clausole di salvaguardia nazionali che permettono di deviare dai limiti di spesa pubblica. Ci sarà un tetto massimo di spesa in deroga, ma solo per la difesa, pari all’1,5% del Pil: un’enormità che vale in teoria 257 miliardi l’anno a livello Ue ma che Bruxelles stima possa liberarne realmente meno. I tempi sono immediati: dalla proposta del Berlaymont il Consiglio Ue si esprime entro quattro settimane (a maggioranza qualificata). Le deroghe saranno comunque temporanee mantenendo tutti i paletti Ue su debito e deficit, oltre alle procedure per disavanzo eccessivo già in corso. 

Altri 150 miliardi verranno da prestiti concessi da Bruxelles agli Stati con eurobond emessi dalla Commissione e garantiti dal bilancio Ue. Non ci saranno sovvenzioni come già nel Recovery, ma solo prestiti, che saranno però comunque vantaggiosi. Ci saranno poi tutta una serie di misure non quantificate, che potrebbero sbloccare altri fondi, a partire da una riforma dei programmi di Coesione con l’ipotesi di eliminare le restrizioni all’uso per la difesa, un ruolo della Banca europea per gli investimenti e la mobilitazione di finanziamenti privati grazie al completamento dell’Unione dei mercati dei capitali. Il piano, inoltre, sosterrà anche l’Ucraina sia nei progetti congiunti e sia consentendo agli Stati di dare rapidi aiuti militari a Kiev. 

Il piano di difesa europea divide il Governo, Salvini è contro

La proposta di rilancio della difesa europea è stata al centro di un vertice a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. I leader della Lega continua ad apprezzare la posizione del presidente Usa Donald Trump e si chiede: tra Russia e Ucraina “qualcuno vince sul campo? No, nessuno vince sul campo”, anche se “mi è ben chiara la distinzione tra aggressore e aggredito”, assicura, sottolineando che “Trump ha interesse a chiudere i due fronti di conflitto. Prima Russia e Ucraina arrivano al tavolo della trattativa e meglio è”. Il leader della Lega on nasconde la sua contrarietà al piano di von der Leyen: “Vuole riarmare l’Europa con una potenza di fuoco di 800 miliardi lasciando la possibilità agli Stati di fare debito per comprare armi. È questa la via maestra per lasciare ai nostri figli un continente in pace?”. 

Sul fronte opposto l’altro vicepremier Antonio Tajani: “Bene von der Leyen: finalmente si fanno concreti passi in avanti per costruire un’indispensabile difesa europea. Era il grande sogno di De Gasperi e Berlusconi. Ora bisogna realizzarlo, senza indugi, nel modo migliore possibile per rendere più forte l’Europa nel contesto di una solida alleanza con gli Stati Uniti”. Per FdI interviene il co-presidente dei Conservatori al Parlamento europeo Nicola Procaccini, secondo il quale “con il nuovo piano per la difesa Ue esposto da Ursula von der Leyen, finalmente l’Ue si risveglia dal sogno bucolico di poter essere una sorta di superpotenza erbivora in un mondo di carnivori. Giusto aumentare gli investimenti in difesa e sicurezza”, anche perché “sono da sempre un formidabile veicolo di crescita in campo civile”. 

Il piano von der Leyen agita anche le opposizioni 

Il piano ReArm Europe da 800 miliardi di euro annunciato da Ursula von der Leyen scombussola ulteriormente i già delicati equilibri delle opposizioni. Il netto no alla corsa al riarmo mette d’accordo Elly SchleinGiuseppe Conte e Avs, mentre si smarca Carlo Calenda, e Più Europa e Italia viva provano a mediare. La segretaria Pd ha un partito fatto di posizioni diverse da tenere insieme e non è un compito facile. Da una parte ci sono i riformisti che spingono perché l’Europa si faccia protagonista, con tutti gli strumenti necessari, del sostegno a Kiev; dall’altra c’è chi continua a invocare un’Ue voce della diplomazia, forte sì di una difesa comune ma che sia conseguenza di una visione strategica realmente europea. 

Elly Schlein prova a tenere insieme le due istanze: “Quella presentata oggi da Von Der Leyen non è la strada che serve all’Europa. All’Ue serve la difesa comune, non il riarmo nazionale. Sono due cose molto diverse. Questa non è la strada giusta. Manca ancora la volontà politica dei Governi di fare davvero una difesa comune e in questo piano della Commissione mancano gli investimenti europei finanziati dal debito comune, come durante la pandemia. Così rischia di diventare il mero riarmo nazionale di 27 paesi e noi non ci stiamo”. La leader dem insiste sulla necessità di un grande piano di investimenti comuni che renda l’Europa davvero autonoma a partire da cooperazione industriale, coesione sociale, transizione ambientale e digitale, sicurezza energetica e lotta alle disuguaglianze. “Porteremo la nostra posizione già al prossimo vertice dei socialisti e democratici a Bruxelles, in vista del Consiglio straordinario”, assicura, dopo aver parlato a lungo, in mattinata, con il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez

Non intende mediare su nulla Giuseppe Conte: “Noi siamo per l’Europa di Next generation che ha portato all’Italia 209 miliardi. Adesso invece abbiamo l’Europa della von der Leyen che vuole investire 800 miliardi per il riarmo, questo significa 30 miliardi per l’Italia sottratti a sanità, istruzione, scuola, sottratti agli aiuti, ai sostegni per famiglie e le imprese che sono vessati dal caro bollente e dal carovita. È una furia bellicista che noi contrasteremo in ogni modo. Il blu dell’Europa si tinge di verde militare”, attacca. Carlo Calenda è di tutt’altro avviso: “Dal 1945 a oggi gli Stati Uniti hanno tutelato l’indipendenza dell’Europa insieme all’Europa. Ora questa alleanza non c’è più e per fare in modo che i russi non attacchino direttamente noi dobbiamo essere forti. Lo insegnavano i romani: se vuoi la pace devi preparare la guerra. E quello che sta facendo la von der Leyen va nella direzione giusta. “Calenda metta l’elmetto e vada a fare la guerra” è la replica di Angelo Bonelli di Avs. Le opposizioni si ricompattano solo quando chiedono che Giorgia Meloni riferisca in aula sulla situazione internazionale e sul Consiglio europeo straordinario di giovedì.  

Salvini ha deciso: il congresso federale della Lega sarà a Firenze ad aprile

Sarà Firenze ad ospitare il congresso federale della Lega, in cui Matteo Salvini va incontro a una scontata conferma nel ruolo di segretario. L’appuntamento era stato prospettato inizialmente per fine 2024, poi per inizio 2025, e ora sono ufficiali le date: 5 e 6 aprile. E la marcia di avvicinamento all’appuntamento, che nel partito viene vissuto come occasione di rilancio, s’intreccerà inevitabilmente con le evoluzioni della situazione internazionale, su cui il leader sta prendendo posizioni decisamente marcate, dagli elogi a Donald Trump alle critiche a Ursula von der Leyen. La Lega è reduce da mesi in cui non sono mancate fibrillazioni interne, riscontrate anche quando si è trattato di eleggere il segretario regionale in Lombardia. E il dibattito al congresso federale si annuncia una nuova occasione di confronto fra chi vuole insistere sulle rivendicazioni nordiste e chi ha abbracciato il progetto di un partito nazionale, senza escludere possibili mozioni anche da parte dei leghisti del Sud. Di fatto sarà il primo congresso federale della Lega Salvini Premier. Sarà programmatico ed elettivo, spiegano dal partito, e verrà valorizzato il fatto che molti temi della Lega, automotive e guerra per esempio, ora sono patrimonio condiviso. 

Alla Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per esaminare il ddl sull’economia dello spazio, la pdl di delega al Governo per la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentaria e in medicina veterinaria e le mozioni per il contrastare il rincaro dei costi dell’energia per famiglie e imprese. Come di consueto alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata.

Alle 16.15 ascolterà l’informativa urgente del Ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione Tommaso Foti e della Ministra del lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone sulle politiche volte a favorire l’occupazione femminile e in merito alla condizione socioeconomica delle donne, anche attraverso l’utilizzo dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Al termine svolgerà la commemorazione di Nicola Calipari

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali proseguirà il ciclo di audizioni sulla proposta di legge costituzionale per l’istituzione della regione di Roma capitale della Repubblica. La Giustizia si confronterà sul ddl per la tutela dei minori in affidamento e sulla pdl per l’acquisizione dei dati relativi al traffico telefonico e telematico per esigenze di tutela della vita e dell’incolumità fisica del soggetto interessato. La Affari Esteri, assieme alla Difesa, sulla pdl sulle nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento. Esaminerà lo schema di decreto ministeriale d’individuazione, per l’anno 2025, delle priorità tematiche per l’attribuzione di contributi a progetti di ricerca proposti dagli Enti internazionalistici e la proposta di ratifica dell’accordo di cooperazione tra Italia e Costa d’Avorio in materia di migrazione e di sicurezza. La Bilancio esaminerà il ddl per il riconoscimento e la promozione delle zone montane. La Cultura esaminerà, con la Attività Produttive, la pdl per la promozione e la valorizzazione dei cammini d’Italia. 

La Trasporti esaminerà la pdl per la semplificazione delle procedure per il rilascio delle autorizzazioni per le competizioni sportive su strada. La Attività Produttive esaminerà il ddl sulla destinazione dei proventi derivanti dalla vendita di prodotti, proseguirà le audizioni sulla pdl per l’istituzione e disciplina delle zone del commercio nei centri storici. La Lavoro, con la Affari Sociali, esaminerà la risoluzione in materia di assegno unico universale volta a superare la procedura d’infrazione avviata nei confronti dell’Italia dall’Ue. La Affari Sociali ascolterà i rappresentanti della Conferenza delle regioni e delle province autonome sulla pdl per l’istituzione della figura professionale dell’autista soccorritore. Esaminerà il ddl sulla semplificazione per il potenziamento dei controlli sanitari in ingresso sul territorio nazionale in occasione del Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025. La Agricoltura terrà delle audizioni sulla pdl relativa alla disciplina dell’attività di guida professionale di pesca.

Al Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 11.00 per l’esame del decreto ex Ilva. A seguire esaminerà diverse proposte di ratifica di trattati internazionali.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali terrà delle audizioni sul ddl per la semplificazione e la digitalizzazione dei procedimenti in materia di attività economiche e di servizi a favore dei cittadini e delle imprese. Con la Giustizia, proseguirà il confronto sul ddl sulla sicurezza pubblica. La Giustizia svolgerà delle audizioni sul ddl sull’Albo dei grafologi. Si confronterà sul ddl sui reati contro gli animali, sui ddl in materia di attribuzione del cognome ai figli, sui ddl per il processo telematico, sul ddl per l’autopsia obbligatoria in caso di morte avvenuta in carcere, sul ddl in materia di successioni, sul ddl per il conferimento di efficacia di titolo esecutivo ai pareri di congruità emessi da Ordini e Collegi professionali e sul ddl per la determinazione del valore dell’immobile espropriato. Con la Affari Sociali proseguirà il confronto sui ddl sulla morte volontaria medicalmente assistita.

La Politiche dell’Ue dibatterà sull’Atto Ue sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea; con la Industria, ascolterà i rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura, Unionfood, Cia, Filiera Italia e Copagri, in merito alla posizione degli agricoltori nella filiera alimentare con particolare riferimento alla normativa europea. La Finanze dibatterà sul ddl relativo all’assegno sostitutivo per l’accompagnatore militare.

La Cultura esaminerà lo schema di DPR sull’organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro dell’università e della ricerca e dell’organismo indipendente di valutazione della performance, proseguirà il confronto sulle prospettive di riforma del calcio italiano, e, con la Affari Sociali, proseguirà il dibattito sui ddl sulla formazione specialistica dei medici, sul ddl per l’istituzione del profilo professionale del coordinatore di ricerca clinica operante nell’ambito degli studi clinici e sul ddl di delega al Governo per la revisione delle scuole di specializzazione veterinarie e per l’evoluzione dei dipartimenti di medicina veterinaria e dei relativi ospedali veterinari universitari didattici in ambito sanitario. 

La Ambiente esaminerà il ddl sulla legge quadro in materia di interporti e il ddl sulle norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti. La Industria dibatterà sul decreto ex Ilva e sull’Atto Ue per il rafforzamento della posizione degli agricoltori nella filiera alimentare. La Affari Sociali e Lavoro esamineranno il ddl sulle prestazioni sanitarie, il ddl per la tutela persone affette da patologie oculari cronico-degenerative, il ddl sulla sicurezza del lavoro e tutela vittime amianto e tumori professionali, i ddl per la tutela delle persone affette da epilessia, i ddl sul salario minimo, i ddl per il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante, il ddl per le semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale, i ddl per l’inserimento lavorativo di persone con disturbi dello spettro autistico e i ddl relativi ai disturbi del comportamento alimentare.

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