Meglio il semestre-filtro o il test per l’ingresso alla facoltà di Medicina? Troppo presto per dirlo. Soltanto da quest’anno il semestre filtro prenderà il posto della tanto vituperata lotteria dei quiz a crocette. Ma quel che è certo è che il fiorire online di corsi di preparazione per l’ingresso a Medicina non è diminuito. Anzi. E’ proliferato, annullando uno degli obiettivi dichiarati della riforma, ovvero la democratizzazione dell’accesso a Medicina.
A chiamare in causa l’Antitrust la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, sotto i riflettori su X per la riforma, che a pochi giorni dall’inizio delle lezioni ha riscontrato l’esplosione di corsi di preparazione, con promesse e slogan mirabolanti di successo al 100% di ammissione. Promesse e slogan, sottolinea Repubblica, che non hanno alcuna base fattuale dal momento che il semestre filtro parte quest’anno e quindi non c’è alcuna base concreta a supporto delle garanzie e delle promesse sbandierate ai quattro venti su tutte le offerte che si riscontrano sui motori di ricerca.
“Tasso di successo del 98,3%”, si legge in un annuncio online. Ma come è possibile una garanzia di questo tipo?
In discussione slogan e promesse mirabolanti
In discussione non c’è la validità dell’offerta, quanto le promesse che non sono supportate da alcun dato empirico, dal momento che il semestre filtro parte soltanto quest’anno e non c’è uno storico. Sul sito di MedCampus, ad esempio, si legge: «Supera il semestre filtro di Medicina al 100%. Garantito!». La stessa accademia di formazione propone «simulazioni fedeli che replicano l’esatta struttura e difficoltà degli esami che affronterai». Una struttura che però non è mai stata messa in campo sino ad ora, complesso se non impossibile dunque il confronto e la possibilità di formulare «simulazioni realistiche». Un altro esempio: Unidformazione. Il corso costa «1100 euro tutto incluso» che vengono però scontate a «880 euro» iscrivendosi subito alle «50 ore in presenza e 250 online». In base a un «campione basato sul feedback dei partecipanti» si assicura che «l’84% supera la selezione».
Il dato si basa certamente sui risultati raccontati negli anni passati, quando la cernita era però basata sul vecchio concorsone nazionale a quiz. Simile è la grande community di Testbusters che spiega perché scegliere proprio loro, nell’affollata proposta della formazione, con il banner «più di 20mila ammessi in 15 anni». I corsi più completi (355 ore e un personal coach) costano 3400 euro, scontati in promozione a 2490. Anche stavolta, però, i numeri del successo non possono che rifarsi a un sistema di accesso che non esiste più. E, ancora, c’è Cordua, che promuove il proprio metodo scrivendo: «95% di successo». Un colosso come Cepu rilancia: «Due candidati su tre raggiungono il proprio obiettivo». Claim generici che però potrebbero confondere studenti e famiglie in preda all’ansia accademica.
Ad ogni modo, le attuali promesse di successo ricalcano quelle dell’era dei test. No sembra che le cose siano cambiate più di tanto. Per passare il semestre filtro sarà necessario prepararsi come prima, all’epoca dei famigerati test.
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