Blackout a San Francisco, robotaxi Waymo in tilt
Un vasto blackout che ha colpito San Francisco prima di Natale ha messo in seria difficoltà anche i robotaxi di Waymo, rilanciando le preoccupazioni sulla capacità dei veicoli a guida autonoma di gestire situazioni di emergenza su larga scala, come terremoti o alluvioni.
Il blackout è stato causato da un incendio in una sottostazione di Pacific Gas and Electric (PG&E), che ha provocato “danni significativi ed estesi” e ha lasciato senza elettricità circa 130.000 clienti nelle ore di punta. Secondo PG&E, le interruzioni sono iniziate nel primo pomeriggio di sabato e hanno raggiunto il picco circa due ore dopo. Domenica mattina, circa 21.000 utenze risultavano ancora senza corrente.
Con semafori e segnali stradali fuori uso in numerose zone della città, San Francisco è stata colpita da un diffuso ingorgo del traffico. Video pubblicati sui social media hanno mostrato diversi veicoli a guida autonoma di Waymo bloccati agli incroci, con le luci di emergenza accese, contribuendo alla congestione stradale. In risposta alla situazione, Waymo ha deciso di sospendere temporaneamente il servizio, riprendendo le operazioni il giorno successivo.
Le difficoltà dei sistemi autonomi e il ruolo chiave dell’assistenza remota
Waymo ha spiegato che i suoi veicoli sono progettati per gestire i semafori non operativi anche ad incroci a quattro stop. Tuttavia, in alcuni casi, il sistema richiede una verifica da parte di operatori umani. “Sebbene i veicoli abbiano attraversato con successo più di 7.000 semafori spenti durante quella giornata, l’interruzione ha creato un picco concentrato di richieste di conferma”, si legge in una nota rilasciata dall’azienda e riportata dalla Reuters. Questo ha portato a ritardi nelle risposte che “hanno contribuito alla congestione in strade già sovraccariche”.
I robotaxi di Waymo, come quelli di altri operatori a livello globale, utilizzano un sistema di teleoperazione, ovvero l’assistenza remota da parte di esseri umani. Nel caso di Waymo, un team di “fleet response agents” interviene quando il Waymo Driver – il sistema di guida autonoma – incontra situazioni complesse.
Secondo Missy Cummings, direttrice dell’Autonomy and Robotics Center della George Mason University ed ex consulente del regolatore federale della sicurezza stradale statunitense, l’episodio dimostra la necessità di regole più stringenti. “Il senso stesso delle operazioni remote è che gli esseri umani siano presenti quando il sistema non risponde come dovrebbe”, ha affermato l’esperta, cha ha sottolineato: “Il governo federale deve regolamentare le operazioni remote. Deve assicurarsi che ci siano operazioni di backup quando si verifica un fallimento catastrofico”.
L’intervento delle autorità e le nuove regole in arrivo
Le autorità californiane hanno avviato verifiche sull’incidente. Il California Department of Motor Vehicles (DMV) e la California Public Utilities Commission, responsabili della regolamentazione e del rilascio dei permessi per i robotaxi, hanno dichiarato di stare esaminando quanto accaduto.
Il DMV ha fatto sapere di essere in contatto con Waymo e con altri produttori di veicoli autonomi per discutere le azioni legate alla risposta alle emergenze. Ha inoltre annunciato che sta elaborando nuove normative per garantire che i conducenti remoti “soddisfino elevati standard di sicurezza, responsabilità e reattività”.

Le tre contromisure annunciate da Waymo
Tre giorni dopo il blackout, Waymo ha annunciato una serie di aggiornamenti per rendere la flotta più preparata a eventi simili in futuro. “Ci siamo sempre concentrati sullo sviluppo del Waymo Driver per il mondo così com’è, anche quando le infrastrutture saltano”, ha scritto l’azienda in un post sul blog ufficiale pubblicato martedì sera.
Waymo ha spiegato di aver ordinato alla flotta di “accostare e parcheggiare in modo appropriato” durante l’emergenza, per poi riportare i veicoli ai depositi “a ondate”, così da “non aggiungere ulteriore congestione né ostacolare i veicoli di emergenza durante la fase più critica del ripristino”.
L’azienda ha annunciato tre “passi immediati”. Il primo riguarda aggiornamenti software estesi a tutta la flotta per fornire ai veicoli “un contesto più specifico sulle interruzioni di corrente a livello locale”, permettendo decisioni più rapide e sicure agli incroci. Il secondo prevede il rafforzamento dei protocolli di risposta alle emergenze e una maggiore collaborazione con il team del sindaco di San Francisco, Daniel Lurie, per migliorare la preparazione congiunta. Il terzo intervento riguarda l’aggiornamento della formazione destinata ai primi soccorritori, integrando le lezioni apprese da questo e da altri eventi su larga scala.
Un settore in rapida espansione, ma sotto osservazione
L’incidente arriva in una fase di forte espansione per Waymo. La società, controllata da Alphabet, gestisce una flotta di oltre 2.500 veicoli e opera nella San Francisco Bay Area, a Los Angeles, Phoenix, Austin e Atlanta. Nel 2025 ha superato una stima di 450.000 corse a pagamento settimanali e ha dichiarato di aver effettuato 14 milioni di viaggi nel corso dell’anno, con l’obiettivo di superare i 20 milioni di corse totali dalla partenza del servizio nel 2020.
La flotta è cresciuta da circa 1.500 robotaxi nel maggio 2025 a circa 2.500 a fine novembre. Waymo oggi effettua oltre 250.000 corse a pagamento a settimana.
Parallelamente, l’azienda sta ampliando le collaborazioni con Uber ad Atlanta e Austin, ha lanciato un programma di viaggi aziendali e una sperimentazione con DoorDash per le consegne autonome a Los Angeles, Phoenix e San Francisco. Waymo ha anche avviato servizi su autostrade in alcune città e ha annunciato nuove espansioni, tra cui Detroit, Miami e diverse altre città statunitensi, con l’obiettivo di lanciare servizi commerciali completamente autonomi nel 2026.
Nonostante le critiche, la società di Mountain View ribadisce la propria fiducia nel progetto. “Sostenuti da oltre 100 milioni di miglia di esperienza di guida completamente autonoma e da un record di miglioramento della sicurezza stradale, non ci lasciamo scoraggiare dalla sfida di mettere in discussione lo status quo delle nostre strade”, si legge in una nota ufficiale, sottolineando di voler continuare a servire residenti e visitatori di San Francisco.
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