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La Giornata Parlamentare. Preoccupazione per i droni russi abbattuti in Polonia

La politica interviene con preoccupazione sui droni russi abbattuti in Polonia

droni abbattuti la notte scorsa nei cieli polacchi richiamano alla memoria di Sergio Mattarella un libro letto “quando ero ragazzo”, uno “dei primi libri di storia sullo scoppio della Prima guerra mondiale nel luglio 1914, che forse nessuno voleva far scoppiare”. È il modo con cui il Presidente della Repubblica, in visita ufficiale in Slovenia, stigmatizza il blitz russo nello spazio aereo Nato, e ammonisce sul “rischio, estremamente alto”, che “senza rendersene conto si scivoli in un allargamento, in un conflitto di dimensioni inimmaginabili e incontrollate”. E “le dichiarazioni frequenti, anche odierne, che vengono dal Cremlino, minacciose nei confronti dei Paesi europei, sono un elemento che induce all’allarme”, avverte Mattarella, contando “molto su quanto possono fare l’Ue e l’Onu, restituendo il peso che le Nazioni Unite hanno avuto in altri momenti, perché vi sia un freno”. 

Poco prima è intervenuta la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a condannare l’accaduto senza giri di parole e a esprimere “a nome del Governo italiano, piena solidarietà alla Polonia per la grave e inaccettabile violazione, da parte russa, dello spazio aereo polacco e dell’Alleanza Atlantica. L’Italia continuerà a lavorare per garantire la sicurezza europea, a partire da quella ucraina, e per il raggiungimento di una pace giusta e duratura”. Di “un fatto gravissimo e inaccettabile, che è un’offesa alla sicurezza dell’intera area euro-atlantica”, parla anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, secondo il quale “ogni provocazione va respinta con fermezza e unità da parte dell’Europa”. L’altro vicepremier, Matteo Salvini, invita invece alla cautela: “Adesso mi aspetto da Bruxelles nervi saldi. Prima di parlare di guerre e di invio di soldati bisogna contare fino a 100, non fino a 10”.

“Grande preoccupazione”, sul fronte dell’opposizione, viene espressa anche dalla segretaria del Pd Elly Schlein, “perché è la prima volta che gli aerei della Nato sono costretti a intervenire a tutela di una minaccia potenziale sul nostro spazio aereo europeo”; un’occasione, aggiunge, “per rinnovare una richiesta Ue di essere unita e compatta per riuscire a mettere fine a questi conflitti che rischiano pericolosamente di allargarsi”. Per il leader M5S Giuseppe Conte si tratta invece di “provocazioni in un contesto in cui Putin continua assolutamente a dettare la legge di chi si ritiene più forte, di chi vuole conseguire conquiste sul campo, e quindi bisogna reagire con grande sangue freddo” di fronte a “scenari che sono assolutamente preoccupanti”. 

Il centrosinistra si divide sulle mozioni sui fondi alla difesa

Cinque mozioni, cinque posizioni, anche radicalmente diverse, sull’aumento delle spese per la difesa. Al rientro in Aula le opposizioni tornano a dividersi sui temi di politica estera, mentre la maggioranza sceglie di non esporsi e non presenta alcun documento. Il Pd, a sua volta, registra dei distinguo al suo interno: tre deputati di area riformista, Lorenzo GueriniMarianna Madia e Lia Quartapelle, sulle mozioni di M5S e Avs non seguono la linea del partito che aveva indicato l’astensione e mettono agli atti la loro contrarietà. Esito: in un intricato puzzle di votazioni incrociate all’interno della minoranza parlamentare, tutte le mozioni vengono bocciate. È il sottosegretario alla Difesa Matteo Perego di Cremnago a illustrare nell’emiciclo di Montecitorio la posizione dell’esecutivo: “L’impegno ad aumentare le spese per la difesa e la sicurezza”, a maggior ragione in un momento critico come quello attuale, “è nell’interesse del popolo italiano”, in quanto l’Italia deve essere “parte attiva e non limitarsi a chiedere protezione”. 

Dal Pd la segretaria Elly Schlein punta il dito contro le divisioni tra gli alleati di governo, incapaci persino di mettere insieme una mozione, e rivendica: “Siamo più uniti noi. Siamo tutti d’accordo che l’obiettivo della spesa militare al 5% è sbagliato e irrealistico, che serve una difesa comune europea, così come su Gaza. Ci sono differenze su come supportare l’Ucraina”, uno dei motivi per cui AvsM5SPdIv e Azione si presentano in Aula ognuno con il suo documento. I dem, al termine di una vivace assemblea del gruppo decidono per la linea dell’astensione su tutte le altre mozioni e di voto contrario su quella di Azione, che, attacca la capogruppo Chiara Braga, “ricalca le posizioni della maggioranza aderendo totalmente all’aumento della spesa militare fino al 5%”. Di “mozioni arlecchino” parla Forza Italia, mentre le Lega sottolinea: “Siamo per la pace, la Nato è garanzia di pace”. Le mozioni di Avs e M5S chiedevano, anziché portare la spesa militare al 5% del Pil, di finanziare la sanità. Di tutt’altro avviso Azione, avrebbe voluto impegnare il governo ad “una tabella di marcia realistica per l’incremento della spesa per la difesa”. Ivpropone la ricetta “un euro in spesa militare, un euro in cultura’“. 

Salvini spinge sulle Regionali ma Meloni temporeggia

All’ordine del giorno c’era il percorso verso l’Autonomia differenziata di Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria, ma a un certo punto del vertice con Giorgia Meloni e gli altri leader del centrodestra Matteo Salvini ha provato ad aprire una parentesi sulle Regionali e il discorso non è decollato. Sulla questione rimane lo stallo, soprattutto sul Veneto, con un braccio di ferro in corso fra FdI e Lega sulla scelta di chi dovrà indicare il candidato della coalizione; quindi il discorso è rinviato, almeno di una settimana, sempre che non prevalga l’idea di aspettare il risultato delle elezioni nelle Marche, dove il meloniano Francesco Acquaroli insegue il bis contro il dem Matteo Ricci. I leader saranno insieme ad Ancona mercoledì prossimo, e il 21 settembre la Lega si riunirà a Pontida. Chi spinge per chiudere il prima possibile è Matteo Salvini, alle prese nel partito con le fibrillazioni di chi mal digerisce le mosse di Roberto Vannacci. Il leader leghista da giorni è decisamente uscito allo scoperto indicando il suo vice Alberto Stefani come profilo ideale per raccogliere l’eredità di Luca Zaia

Una strategia confermata dalle sue parole sulla Campania, dove si continua a ragionare da tempo sugli stessi nomi, Edmondo Cirielli (FdI), Mara Carfagna (Nm), e le opzioni civiche, Giosy Romano o il rettore Matteo Lorito. “Mi auguro che il centrodestra scelga in fretta, anche perché la Lega non ha preteso alcun candidato. Noi siamo pronti da tempo, abbiamo le liste pronte in tutte le province”, ha osservato Salvini all’inaugurazione dei lavori della diga di Campolattaro, in provincia di Benevento, prima di recarsi a Roma per il vertice, da cui però non è arrivata alcuna accelerazione: sull’Autonomia differenziata si va avanti verso le intese con le Regioni, viene assicurato, sui candidati ancora no, confermano varie fonti al termine della riunione, durata oltre un’ora, e preceduta da una visita a Palazzo Chigi del ministro Francesco Lollobrigida e di Giovanni Donzelli. “Non abbiamo parlato di Regionali perché l’argomento dell’incontro era un altro”, assicura il leader di Noi moderati Maurizio Lupi, confermando che ci sarà più avanti un nuovo vertice. 

La Giunta delle Autorizzazioni inizia l’esame sugli indagati nell’affaire Almasri

Il caso di Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto del ministro alla Giustizia Carlo Nordio indagata per dichiarazioni false nell’ambito del caso Almasri, entra nella Giunta per le autorizzazioni della Camera. L’organismo parlamentare si è riunito per la relazione iniziale relativa alle richieste di autorizzazioni a procedere arrivate per i ministri Carlo Nordio Matteo Piantedosi e per il sottosegretario Alfredo Mantovano, ma i componenti di centrodestra della Giunta chiedono una verifica sulla posizione della funzionaria braccio destro del Guardasigilli. L’ipotesi sottoposta ad approfondimento riguarda la possibilità che la Camera sollevi un conflitto di attribuzione contro il Tribunale dei ministri di fronte alla Corte costituzionale. “C’è la possibilità teorica che, anche nei confronti della dottoressa Bartolozzi, pervenisse una richiesta di autorizzazione come imputata laica che invece non è arrivata”, spiegano dal centrodestra a margine dei lavori. 

L’approfondimento si renderebbe necessario perché il reato contestato a Bartolozzi è “connesso”, ma non “in concorso” con quello per cui sono indagati gli altri esponenti del Governo (per omissione di atti di ufficio il titolare di via Arenula, concorso in favoreggiamento Piantedosi, Nordio e Mantovano, concorso in peculato Piantedosi e Mantovano) ed è per questo motivo che “lo scudo” della richiesta di autorizzazione a procedere non è scattato. “Ci troviamo di fronte a una persona indagata, è una notizia di stampa da verificare”. 

L’ipotesi non convince il presidente della Giunta Devis Dori: “A oggi la questione non esiste in questo organismo parlamentare. Se il reato per cui è indagata il capo della segreteria del ministro Nordio è esclusivamente il 371bis c.p., cioè le false informazioni, lo stesso reato sarebbe autonomo rispetto a quelli che riguardano i ministri e il sottosegretario, quindi non sussisterebbe alcun concorso. La legge parla in modo molto chiaro. Per poter essere attratti in giunta ci deve essere concorso, non connessione”, taglia corto. In ogni caso, spiega poi, la Giunta esprimerà un voto su ogni posizione: per Nordio, Piantedosi e Mantovano. “Anche un conflitto di attribuzione non bloccherebbe l’esame, queste tre richieste di autorizzazione procedono”. Dori fa partire poi le lettere d’invito ai ministri e al sottosegretario Alfredo Mantovano ad andare in audizione in Giunta o a presentare le loro memorie. Il timing è serrato, dal momento che l’organo parlamentare dovrà esprimersi entro fine mese: “Se si dovessero tenere le audizioni, la seduta sarebbe quella del 17 o 18 settembre. Se invece volessero inviare una memoria dovrebbe arrivare entro il 15 settembre”, spiega. 

Alla Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 12.00 per ascoltare l’informativa del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani sui recenti sviluppi delle crisi in Ucraina Medio Oriente e in materia di commercio internazionale

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il ddl, già approvato dal Senato, per la separazione delle carriere dei magistrati. La Giustizia svolgerà delle audizioni sul decreto giustizia. La Esteri proseguirà il ciclo di audizioni sullo stato di attuazione del Piano Mattei aggiornata al 30 giugno 2025. Alle 8.30 la Difesa ascolterà il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare Generale S.A. Antonio Conserva sulle linee generali dell’incarico ricoperto. La Finanze esaminerà la proposta della Regione Veneto per l’agevolazione fiscale per la cultura. La Cultura esaminerà la pdl per l’istituzione del Museo del terrorismo in memoria delle vittime civili e dei caduti delle Forze di polizia, la risoluzione sul consenso informato preventivo delle famiglie in relazione ad attività scolastiche riguardanti la religione e proseguirà il ciclo di audizioni sul ddl in materia di consenso informato in ambito scolastico. 

Al Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per ascoltare l’informativa del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani sui recenti sviluppi delle crisi in Ucraina Medio Oriente e in materia di commercio internazionale. A seguire dibatterà su diverse ratifiche di trattati internazionali e alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali si confronterà sul ddl per l’elezione del sindaco nei Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti. La Giustizia confronterà sul decreto per il contrasto alle attività illecite in materia di rifiuti, bonifica della Terra dei fuochi e assistenza alla popolazione colpita da eventi calamitosi. Esaminerà il ddl sulle disposizioni sanzionatorie a tutela dei prodotti alimentari italiani, il ddl sul procedimento sommario per la realizzazione del credito il ddl sul processo telematico, il ddl sulla comunicazione delle variazioni di reddito rilevanti ai fini dell’ammissione al patrocinio a spese dello Stato, il ddl in materia di furto d’auto, il ddl per l’introduzione della figura dello psicologo forense e altre risorse per il contrasto alla violenza contro le donne e il ddl in materia di successioni. Terrà delle audizioni sui ddl in materia di consulenti tecnici d’ufficio e, con la Affari Sociali, proseguirà l’esame del ddl sul fine vita. La Politiche dell’Ue esaminerà l’Atto Ue sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea. La Industria terrà delle audizioni sulla proposta di Legge annuale su mercato e concorrenza.

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