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Francesco Carpentieri (Open Fiber): ‘La nostra rete esistente è già quantum ready’

Open Fiber, in collaborazione con Cisco e ThinkQuantum, hanno concluso con successo la sperimentazione di servizi Quantum-Safe sulla rete FTTH di Roma. Un test su 42 chilometri di fibra, che hanno permesso di abilitare comunicazioni sicure a prova di minaccia quantistica. Il tutto sulla rete e la componentistica esistente di Open Fiber. Ne abbiamo parlato con Francesco Carpentieri, Responsabile Ingegneria del Trasporto di Open Fiber.

Key4biz. Può contestualizzare la sperimentazione e l’accordo con Cisco e ThinkQuantum sulla minaccia quantistica? Perché è stato importante farla?

Francesco Carpentieri. L’ultimo Premio Nobel della Fisica di qualche giorno fa è John Martinis, che arriva da Google, uno dei primi che nel 2019 ha sottolineato l’importanza e l’hype del primo computer quantistico. Idealmente la minaccia quantistica nasce appunto nel 2019, quando Google annuncia la supremazia quantistica con il processore Sycamore, sviluppato dal team guidato punto da John Martinis, oggi Premio Nobel per la Fisica 2025. È lo stesso ecosistema Google da cui proviene anche Geoffrey Hinton, Nobel 2024, pioniere del deep learning e già ricercatore di Google Brain, dove sono nate molte delle basi dell’intelligenza artificiale moderna. Anche il LLM di ChatGPT nasce da un articolo scientifico di Google.

Key4biz. Quindi, l’hype che stiamo vivendo tanto per quanto riguarda il quantum processing quanto per l’Intelligenza Artificiale provengono in origine entrambe da Google?

Francesco Carpentieri. Sì, sono entrambe ‘Google made’. C’è da dire che il processore Sycamore è stato lanciato in periodo di Covid e quindi per questo è passato un po’ in sordina.

Key4biz. Come si incrociano queste due traiettorie – l’IA e il calcolo quantistico – che poi sono significative per la sperimentazione di Open Fiber con Cisco e ThinkQuantum?

Francesco Carpentieri. Queste due traiettorie — l’IA e il calcolo quantistico — si sono intrecciate in Google, segnando un punto di svolta nella potenza computazionale: basti ricordare il caso AlphaGo, la prima IA capace di sconfiggere un campione mondiale di Go (un gioco cinese, una sorta di scacchi), simbolo di una nuova forma di intelligenza capace di apprendere e superare i limiti dell’intuizione umana.

Key4biz. Ma cosa significa?

Francesco Carpentieri. Con il Go ti sei spinto oltre la parte semplicemente razionale, visto che questo gioco cinese antichissimo prevede anche una componente marcata di fantasia, arrivando a sfidare e sconfiggere anche la componente intuitiva e dando così il via al concetto di quantum threat, la consapevolezza che i computer quantistici potranno in futuro compromettere gli attuali sistemi di cifratura. AlphaGo è stato poi portato anche in Cina, dove ha sconfitto il campione cinese di Go. Una svolta per la quantum threat.

Key4biz. Cosa c’entra tutto questo con la sperimentazione di Open Fiber, Cisco e ThinkQuantum?

Francesco Carpentieri. La sperimentazione condotta da ThinkQuantum, Cisco e Open Fiber nasce da questa sfida: dimostrare che tecnologia e infrastruttura sono già pronte per l’era della sicurezza quantistica. Grazie alla rete in fibra pervasiva di Open Fiber, capace di raggiungere in modo capillare territori e data center, è stato possibile testare la coesistenza di canali quantistici e i segnali ottici classici ad altissima capacità. Questo l’obiettivo del nostro test.

Key4biz. In altre parole, avete dimostrato che i canali quantistici possono coesistere con i canali classici della vostra rete.

Francesco Carpentieri. Esatto, abbiamo dimostrato che l’Italia dispone già della base fisica necessaria per evolvere verso reti quantum ready, dove la sicurezza dei dati è garantita dalle leggi della fisica, non solo dalla matematica.

Key4biz. Cosa significa “Quantum Safe”?

Francesco Carpentieri. Il termine quantum safe non indica un semplice aggiornamento software o un algoritmo più sofisticato, ma un vero cambio di paradigma. Le tecnologie quantum safe sono intrinsecamente protette, perché basano la loro sicurezza sulle leggi della fisica quantistica, non sulla complessità di calcoli matematici che un computer quantistico, un domani, potrebbe violare.

Key4biz. Si tratta di una minaccia che riguarda soltanto le comunicazioni sensibili dei Governi, delle agenzie della Difesa e delle grandi Istituzioni finanziarie?

Francesco Carpentieri. No. Quando si parla di rischio quantistico, non si tratta di un problema confinato a difesa e finanza: se le chiavi RSA e gli algoritmi tradizionali venissero superati, l’impatto sarebbe globale, toccando comunicazioni, sanità, imprese e cittadini. La paura è questa. Si parte chiaramente dai settori sensibili: difendi prima la Difesa, prima le applicazioni mission critical. Però con l’arrivo imminente dei nuovi device la minaccia sarà globale. Per questo il paradigma quantum safe rappresenta una necessità sistemica: costruire un’infrastruttura digitale che resti sicura anche di fronte alle rivoluzioni computazionali che stanno maturando nei laboratori.

Per affrontare questa minaccia futura, Open Fiber ha lavorato a livello fisico sulla sua rete.

Key4biz. Come si è svolta la sperimentazione?

Francesco Carpentieri. La sperimentazione è stata condotta utilizzando apparati commerciali, con l’obiettivo di verificare la propagazione di canali quantistici per la distribuzione di chiavi (QKD) affiancati a segnali ottici classici ad altissima capacità, tipici delle reti backbone moderne. Aggiungendo la complessità dei canali quantici, la rete Open Fiber e tutto l’ecosistema ha reagito positivamente. La trasmissione delle chiavi quantistiche è avvenuta senza interferenze con il traffico dati tradizionale, garantendo comunicazioni stabili e affidabili.
Questo dimostra che la rete in fibra pervasiva di Open Fiber è tecnologicamente predisposta a ospitare e coesistere con la futura infrastruttura quantistica nazionale, a livello di fibra e di apparati commerciali.

Leggi anche: Fibra antisismica, Carpentieri (Open Fiber): ‘Esternalità positiva della rete OF’ (videointervista)

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