Quando parliamo di “Connected Care”, ci riferiamo a un ecosistema che permetta di ridisegnare l’assistenza sanitaria attorno al cittadino, attraverso piattaforme digitali e strumenti che connettano tutti gli attori, dalla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione, supportandoli nelle decisioni. Un modello di “sanità connessa”, in cui un ruolo fondamentale viene giocato dalla Telemedicina, che potrebbe aiutare ad affrontare e risolvere tanti ritardi e fragilità che la pandemia Covid-19 ha messo in evidenza.
In questo senso, ci sono anche tante opportunità inedite, sia dal punto di vista della regolamentazione che delle risorse: pensiamo alle nuove “Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni in Telemedicina” e ai fondi europei che saranno messi in campo, secondo quanto indicato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Cosa serve, quindi, per passare dalle parole ai fatti? Servono soprattutto competenze organizzative, legali e tecnologiche per un approccio integrato che metta insieme la revisione di processi e governance, la scelta di tecnologie adatte e la massima attenzione al tema della protezione dei dati e della sicurezza informatica.
Ne abbiamo parlato in questo webinar, organizzato da FPA in collaborazione con P4I, che ha visto la partecipazione di esperti per un focus sul tema e la testimonianza di soggetti che in questi mesi si sono confrontati con esperienze di Connected Care.
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