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Alessio Nardini: “Telemedicina, entro dicembre le Regioni porteranno a casa i progetti. Sarà rispettata la scadenza PNRR”

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Con il DM 77/2022, che definisce i modelli e gli standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale, e con l’approvazione delle Linee Guida per l’assistenza domiciliare, sono stati ottenuti risultati significativi. Due atti da cui deve discendere a corollario l’attuazione vera e propria della parte preponderante del PNRR, che attiene all’assistenza territoriale e si declina nella realizzazione di Case della comunità, Ospedali della comunità e Centrali operative territoriali (COT). Da questa premessa inizia la “Conversazione con” Alessio Nardini, Direttore Generale dell’Unità di Missione per l’attuazione degli interventi del PNRR del Ministero della Salute.

Nardini ha fornito una breve panoramica sul confronto con la Commissione Europea riguardo alla rimodulazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Le regioni, soggetti attuatori del Piano, sono in linea con quanto previsto ed entro dicembre di quest’anno dovranno essere conclusi tutti i contratti per la realizzazione delle infrastrutture, è quanto emerge dall’ultima rilevazione di settembre. Rispetto alle altre missioni del Piano, la Missione 6 salute ha richiesto solo alcuni piccoli aggiustamenti. Ad esempio, inizialmente si era previsto uno slittamento del target temporale per la telemedicina, ma nella fase di discussione si è constatato che si stava procedendo speditamente. Certamente rimangono alcune questioni cruciali da affrontare, come la riduzione del target per la messa in sicurezza delle opere infrastrutturali (Case di comunità, Ospedali e COT), che però non spostano la linea di investimento. La riduzione del target non consiste in una adeguata o corrispondente riduzione dello stanziamento per queste infrastrutture, perché si sta dimostrando che l’aumento dei costi è reale. Rimane l’accordo stabilito con le regioni nei Contratti Istituzionali di Sviluppo (CIS), per cui le regioni continuano ad impegnarsi rispetto al contratto sottoscritto col Ministero della Salute nel portare a compimento tutte le opere previste originariamente dal Piano.

Il dibattito attuale sugli stanziamenti per il Fondo sanitario, che sono chiaramente necessari, ha ricevuto una risposta adeguata da parte del governo. Tuttavia, se non rivediamo i processi e i sistemi, potremmo continuare ad investire risorse senza ottenere risultati concreti. È fondamentale ridisegnare a fondo il sistema attraverso il PNRR e le riforme che esso richiede, e la riforma principe cardine – sottolinea Nardini – è da un lato la riforma territoriale del sistema sanitario nazionale e dall’altra tutta la parte della digitalizzazione che accompagna il processo di riforma.

Uno dei punti critici per la messa a terra del Piano riguarda la carenza del personale. Il dibattito è aperto soprattutto per quanto riguarda i medici di medicina generale e gli infermieri. Il PNRR ha fornito risposte a questa situazione. Abbiamo raggiunto il target di giugno e il target di 1800 borse di studio per medici di medicina generale, aggiuntive rispetto a quelle offerte negli ultimi anni dai governi. I primi due cicli di borse di studio sono stati avviati e il terzo ciclo partirà presto, portando a regime 2700 borse di studio aggiuntive per i medici di medicina generale. Un altro importante percorso formativo è quello destinato a 4500 manager e middle manager del Servizio Sanitario Nazionale, un corso pilota avviato da Agenas e ora adottato anche dalle regioni.

La Conversazione con Nardini è proseguita spostando il focus sulla collaborazione istituzionale tra i tanti soggetti coinvolti in questa sfida: Agenas, Dipartimento per la trasformazione digitale sul Fascicolo Sanitario, Direzione generale della digitalizzazione del sistema informativo del Ministero della Salute e Direzione generale della programmazione sanitaria per il modello predittivo. Ci sono poi i rapporti trasversali con altre missioni, come la Missione 5 sul sociale, o con il DL 33 sugli anziani su cui anche il Ministero della Salute sta lavorando per favorire la telemedicina, l’assistenza e percorsi terapeutici mirati

La Conversazione si è conclusa con l’annuncio di un altro traguardo che riguarda la telemedicina. A dicembre le regioni porteranno a casa i progetti, uno per ogni regione, e a fine ottobre eravamo già vicini al raggiungimento del target.

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